
Ne vale proprio la pena?
Nell’ateo come nel credente può nascere la stessa domanda: come è possibile ispirare cristianamente una società profondamente materialista? Pensare di cambiare stili di vita e convinzioni lontane dal Vangelo che sono sedimentate nei comportamenti umani? Non è per caso una pia illusione? Oppure: non è forse una presunzione per la Chiesa cercare di cambiare modi di essere e di pensare che sono in dissonanza con la pro- posta evangelica di Gesù e che si sono incro- stati nella storia? Forse in tanti secoli di attività evangelizzante non è che la Chiesa possa essere soddisfatta dei risultati raggiunti: la nostra Europa