Giovedì 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, celebriamo la 27esima Giornata Mondiale della Vita Consacrata.
Don Guanella, Fondatore di due Congregazioni, le ha poste sotto la protezione del Sacro Cuore, la cui chiesa segnava all’inizio la divisione tra il reparto maschile e femminile della Casa Divina Provvidenza. Anzi, originariamente aveva pensato di chiamare le sue suore proprio “Figlie del Sacro Cuore” (poi Figlie di Santa Maria della Provvidenza”) e i suoi religiosi “Figli del Sacro Cuore” (ora “Servi della Carità”).
Nello Statuto dei Figli del Sacro Cuore del 1898 egli scriveva: «L’istituto prende il nome dei Figli del sacro Cuore dal titolo della prima chiesa da essi fondata in Como unitamente all’ospizio detto Casa della divina Provvidenza. […] Primo patrono e padre dei Figli del sacro Cuore è lo stesso divin Cuore del Salvatore, che adorano sempre e che distinguono con special fervore nel mese del sacro Cuore, nel giorno e nell’ottava della festa».
E nel Regolamento interno dei Figli del Sacro Cuore nella Casa Divina Provvidenza del 1899: «L’adorazione e l’amore a questo Cuore divino deve apparire, come dal nome, così dalle parole e dalle opere dei Figli del sacro Cuore; i quali però non cesseranno di invocarlo le cento volte in ogni dì e, ripetendo spesso l’invocazione: “Dolce Cuor del mio Gesù ecc.”, intenderanno supplicare la carità del divin Cuore ad infondere loro le virtù convenienti ai seguaci e figli d’adozione di quel Cuore sacrosanto». E ancora nello Statuto: «I Figli del Sacro Cuore debbono congiungersi alla carità del divin Cuore e col soave legame di questa carità devono congiungersi fra di loro a vicenda. […] Le qualità del divin Cuore di Gesù Cristo bene praticate formano il mezzo più atto alla santificazione di sé e del prossimo».
Don Guanella ci ha dunque indicato nel Sacro Cuore non solo un Padre e patrono, ma anche un sommo esempio di carità da imitare.