Ripercorriamo la Passione di Cristo nel Santuario del Sacro Cuore

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In questo mese in cui cade la Settimana Santa, ci piace evidenziare come una delle caratteristiche più particolari del nostro Santuario del Sacro Cuore è quella di contenere la copia di alcuni dei luoghi Santi della Palestina, realizzati per espressa volontà di don Luigi Guanella in occasione dei lavori dell’ampliamento della chiesa nel 1913-1915. Il futuro Santo chiese all’architetto romano Aristide Leonori di riprodurre «il monumento benedetto del S. Sepolcro e del Calvario: e sarà altare di supplica al Cuor di Gesù per i bisogni della società cristiana, per la cessazione di tanti flagelli, per il ristabilimento della pace universale, per la prosperità del mondo», prendendo come modello quanto aveva visto nel Santuario del Santo Sepolcro a Washington, in occasione del suo viaggio in America. 

Nel maggio 1915 Leonori cominciò a realizzare, sulla parete di fondo della chiesa ampliata, il Calvario nella parte superiore e l’edicola del Santo Sepolcro in quella inferiore, collegate da due scale laterali. Il progetto originale prevedeva anche la riproduzione delle grotte di Betlemme e di Nazareth nelle due braccia del transetto, però mai compiute per l’inizio della guerra e la sopraggiunta morte di don Guanella.

L’altare del Calvario è sovrastato dal grande gruppo statuario policromo in gesso della Crocifissione, opera dello scultore milanese Antonio Rescaldini (1917). Questo suggestivo complesso si staglia contro la grande vetrata policroma semicircolare retrostante che raffigura la città di Gerusalemme, pregevole opera della vetreria milanese Giovanni Beltrami e C. (1916), restaurata lo scorso anno grazie alla generosità dei fedeli del Santuario, e in particolare di una donatrice. Sotto la croce, nel tabernacolo dell’altare, è conservata la reliquia della Sacra Spina. 

La scala destra che porta al Calvario fu solennemente benedetta il 18 marzo 1923 da mons. Aurelio Bacciarini, Amministratore Apostolico di Lugano, e ottenne gli stessi privilegi e indulgenze della “Scala Santa” conservata a Roma nel Santuario omonimo accanto alla Basilica di S. Giovanni in Laterano (che secondo la tradizione sarebbe quella percorsa da Gesù nel pretorio di Pilato a Gerusalemme).

Sotto il Calvario è stata riprodotta l’edicola del Santo Sepolcro, copia fedele di quella originale a Gerusalemme. Presenta un basso ingresso arcuato con sopra un bassorilievo raffigurante la Risurrezione; oltre il vestibolo, uno stretto passaggio, ancora più basso, immette nel Sepolcro vero e proprio, con il soffitto che richiama una grotta.