Sono numerose le parrocchie che al sopraggiungere della Pasqua celebrano le prime Comunioni. La prassi pastorale attuale differenzia da quella in uso ai tempi di don Guanella, tuttavia possono utilmente essere presi ancora in considerazione alcuni valori da lui richiamati, ricordando i «momenti dolcissimi» che visse in quel Giovedì Santo 8 aprile 1852, giorno del suo primo incontro con Gesù nell’Eucaristia.

Nell’operetta Cinquanta Ricordini delle Sante Missioni, contrastando le abitudini del suo tempo, ricorda ai genitori l’importanza di far ricevere in età ancora verde questo Sacramento: «Non è giusto si ritardi oltre agli otto, ai dieci, ai dodici anni tal gioia celeste» perché sarebbe triste se il peccato grave prendesse posto prima di Gesù nel loro cuore. Resta poi a loro l’impegno di vigilare sulla condotta dei figli perché possano accostarsi frequentemente al banchetto eucaristico. Questa operetta è del 1887: l’8 agosto 1910 San Pio X proporrà queste linee a tutta la Chiesa con il decreto Quam singulari Christus amore.

A chi è impegnato nella catechesi offre l’esempio di suor Chiara Bosatta che «raccoglie quelle animuccie, le guarda con grand’occhio di fede e le raccomanda a Dio: misura i loro passi, le accompagna fino al gran giorno». Sottolinea che la Comunione ricevuta spesso fa progredire nella comprensione del Mistero ed è difesa e speranza per il futuro: «Il giorno della prima Comunione è un riparo al passato, una gioia per il presente e per l’avvenire, è un godimento altissimo, una caparra di fiducia».

La Porta Santa è un altro segno che accompagna il Giubileo. L’apertura della Porta Santa da parte del Papa costituisce l’inizio ufficiale dell’Anno Santo. A differenza del Giubileo della Misericordia (2015-2016) dove c’erano Porte Sante in tutte le Diocesi del mondo, per il Giubileo 2025 sono solo cinque le Porte Sante aperte: presso le quattro Basiliche Papali di Roma (S. Pietro, S. Maria Maggiore, S. Giovanni in Laterano, S. Paolo fuori le mura) e presso il Carcere di Rebibbia, sempre a Roma.

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù si presenta come la porta: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore […] Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10, 7.9). Dal punto di vista simbolico, la Porta Santa assume un significato particolare: è il segno più caratteristico, perché la meta è poterla varcare. Nel varcare la Porta Santa, il pellegrino si ricorda le parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni che abbiamo citato: «Io sono la porta». Il gesto esprime la decisione di seguire e di lasciarsi guidare da Gesù, che è il Buon Pastore. Del resto, la porta è anche il passaggio che introduce all’interno di una chiesa. Per la comunità cristiana, non è solo lo spazio del sacro al quale accostarsi con rispetto, ma è segno della comunione che lega ogni credente a Cristo: è il luogo dell’incontro e del dialogo, della riconciliazione e della pace che attende la visita di ogni pellegrino.

📌 “DISCOTECA DEL SILENZIO” ✨
📍 Santuario Sacro Cuore – Opera Don Guanella, Como

Vivi un’esperienza speciale di raccoglimento e preghiera: l’adorazione eucaristica notturna ti aspetta nella pace e nel silenzio del cuore.

🗓️ Date degli incontri (dalle 21:00 alle 00:00):

🌟 «La santissima Eucaristia è il sole della terra, la vita del mondo, il vero Paradiso in terra per tutti i cristiani che fermamente credono»
(San Luigi Guanella)

📍 Via Tommaso Grossi, 18 – Como

🙏✨ Ti aspettiamo per un momento unico di spiritualità e silenzio.

Oggi, 07 marzo 2025, primo venerdì del mese e di Quaresima: in Santuario alle 17.30, ci sarà l’ostensione della Sacra Spina con il vespro solenne

La sera del 24 marzo 1908, nella chiesa del Sacro Cuore a Como, don Luigi Guanella e un gruppo di sacerdoti suoi collaboratori emettevano i primi voti semplici perpetui come Servi della Carità.
Ricorda don Leonardo Mazzucchi, che sarà poi il suo secondo successore: «In quell’ora tarda, mentre il silenzio misterioso della notte faceva pulsare con insolita gagliardia i nostri cuori […] Don Luigi Guanella disserrò il labbro alla sua parola umile, buona, semplice: ma non parlava la sua bocca, parlava […] il suo cuore grande, la sua anima santa […]. Quando lo udimmo ringraziarci per avergli dato modo coll’accogliere il suo invito e metterci al suo seguito, di stringere dinanzi a Dio quei vincoli benedetti […]; oh! allora il nostro cuore non ne poté più, e versammo lacrime di amore, di tripudio santo, di pentimento, di riconoscenza che ci segnarono nell’anima un solco da non cancellarsi mai».

Nella sua autobiografia Le vie della Provvidenza, don Guanella ricorda che nel presbiterio della chiesa di Fraciscio c’era un dipinto di San Giuseppe il cui volto era quello di Carlo Gilardi, un anziano del paese vissuto fino a 115 anni. Interrogato sulle terapie che usava, aveva risposto: «Io mangio polenta anche tre volte al giorno ma condita generalmente di un po’ di burro e formaggio; ho avuto cura di tener difese le estremità del corpo da freddo e umidità e non ho avuto malattie mai o quasi mai». È l’immagine di San Giuseppe che consegna sovente negli scritti alle sue Congregazioni come programma: vita appartata, poche pretese, semplicità di cuore. Ricorda nella Lettera Circolare del 20 ottobre 1910: «“Circulus et calamus fecerunt me doctum”, scrive S. Agostino; i Servi della Carità si faranno più sani nel corpo, più sapienti nella mente e soprattutto sani nel cuore, se potranno affiatarsi da veri fratelli e comunicarsi le proprie idee con semplicità ed affetto». Ed esorta alla fiducia in San Giuseppe, invitando a impegnare di più il Santo ad ottenerci le grazie di cui abbiamo bisogno, rivolgendosi a lui scelto come speciale protettore e in cui confidare con tutto l’animo. Don Guanella avrebbe certamente condiviso il pensiero di Papa Francesco che unisce la semplicità di tratto alla concretezza dell’azione: «È bello ascoltare i piccoli… non dicono cose strane, “nell’aria”; dicono cose concrete, e alle volte troppo concrete perché hanno quella semplicità che Dio dà ai piccoli».

«Andiamo a Gesù per mezzo di Giuseppe,
amico del Sacro Cuore»
(L. Guanella)

Ci sono dei segni che accompagnano il Giubileo: il Pellegrinaggio, la Porta Santa, la Professione di fede, la Carità, la Riconciliazione, l’Indulgenza giubilare, la Preghiera, la Liturgia.

Il Pellegrinaggio
La condizione umana è essenzialmente quella del pellegrino, quella dell’ “homo viator”. Il pellegrinaggio è il luogo della speranza: quello che ancora non vediamo lo attendiamo con perseveranza. Come cristiani, sono presentati a noi come modello di pellegrini Abramo, Mosè con il popolo d’Israele e Gesù.
«Il Giubileo chiede di mettersi in cammino e di superare alcuni confini. Quando ci muoviamo, infatti, non cambiamo solamente un luogo, ma trasformiamo noi stessi. Per questo, è importante prepararsi, pianificare il tragitto e conoscere la meta. In questo senso il pellegrinaggio che caratterizza questo anno inizia prima del viaggio stesso: il suo punto di partenza è la decisione di farlo. L’etimologia della parola “pellegrinaggio” è decisamente eloquente e ha subito pochi slittamenti di significato. La parola, infatti, deriva dal latino “per ager” che significa “attraverso i campi”, oppure “per eger”, che significa “passaggio di frontiera”: entrambe le radici rammentano l’aspetto distintivo dell’intraprendere un viaggio […]. Il pellegrinaggio è un’esperienza di conversione, di cambiamento della propria esistenza per orientarla verso la santità di Dio. Con essa, si fa propria anche l’esperienza di quella parte di umanità che, per vari motivi, è costretta a mettersi in viaggio per cercare un mondo migliore per sé e per la propria famiglia».

23 febbraio 2025: incontro di formazione per i Cooperatori Guanelliani.

11 febbraio 2025 festa della Madonna di Lourdes e Giornata mondiale del malato.
Per volere del vescovo di Como, il card. Oscar Cantoni, dei volontari della nostra parrocchia di Sant’Orsola, insieme al parroco don Daniele, hanno guidato il Rosario, in comunione con tutte le RSA della diocesi.

🖍️🌸 Attraverso la colorazione di mandala e disegni floreali, abbiamo trascorso un pomeriggio dedicato alla calma, all’espressione artistica e alla socializzazione. 💬❤️ Un momento speciale per stimolare la mente, rilassare lo spirito e creare nuove connessioni. 🌟

Ogni tratto di colore non è solo arte, ma anche un viaggio verso il benessere. 🖌️✨ Un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti per aver reso questa esperienza così unica! 🌺💫

📌 RSA Opera don Guanella di Como
👵🏻👴🏼 Insieme, per un benessere condiviso.