“Sto con te”, seguendo Don Chisciotte le storie dei Vicini di Strada diventano uno spettacolo

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Vicini di strada – Rete dei servizi per la grave marginalità si affida al Don Chisciotte per raccontare una storia, anzi tante storie, che la cronaca spesso strumentalizza, distorce, spoglia della componente umana che, per i Vicini di Strada e crediamo per tutti, è la prima cosa che occorre guardare quando si parla di immigrati, senza tetto, anziani soli, uomini e donne che la società tende a marginalizzare quando non espellere del tutto dal contesto.

Sto con te” è il nuovo frutto del laboratorio teatrale realizzato dal gruppo Aounithiè e promosso da Vicini di Strada, la Rete dei servizi per la grave marginalità di Como, nell’ambito del progetto “Ri-generazioni” (bando volontariato 2018).

La storia di Don Chisciotte come spunto per raccontare le nostre storie, fatte di innamoramenti, cadute, lotte.

La famosa opera di Cervantes è la storia di un uomo che non cede alle sconfitte, che si rialza sempre, che si innamora pazzamente e che aspira a un ideale. Un pazzo forse, ma un pazzo che ha stimolato nel gruppo tanti ricordi, pensieri, e che alla fine ci ha fatto dire: “io sto con te”. Lo spettacolo si snoda tra momenti corali, musiche, monologhi e teatro di figura.

Il laboratorio teatrale – anche quest’anno svolto negli spazi del Teatro Sociale di Como, grazie alla disponibilità di Aslico, e realizzato in collaborazione con Veronica Bestetti di Luminanda, Pia Mazza di Fata Morgana e Letizia Torelli – ha costituito una preziosa occasione per permettere l’incontro tra cittadini con e senza dimora. Comaschi e migranti, italiani e stranieri, ciascuno coinvolto in una dimensione artistica di relazione, conoscenza, condivisione e scambio.

Lo spettacolo vede la collaborazione del gruppo “Burattini in libertà”,  formato da artisti e burattinai professionisti (Marta Stoppa, Cristina Quadrio, Giancarlo Bugnola) e persone senza dimora, in situazione di disagio personale o che soffrono forme di esclusione sociale, un progetto nato grazie al sostegno di Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio e realizzato nell’ambito degli interventi sociali attivati dalla Rete dei servizi per la grave marginalità.

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