Il 1 giugno 2021 le comunità religiose guanelliane di Como e numerosi sacerdoti diocesani e religiosi della medesima città hanno condiviso e vissuto un momento di straordinaria comunione presbiterale e sacerdotale.
Abbiamo festeggiato il 60° anniversario di ordinazione presbiterale di Don Enrico Bedetti e di Don Carmelo Sgroi; infatti nel lontano 1961 divennero sacerdoti secondo l’ordine di Melchidesech quando Mons. Felice Bonomini, vescovo di Como, impose loro le mani e vennero resi partecipi del sacerdozio di Cristo.
L’ispirazione di vivere questo ricordo di grazia e di fedeltà a Cristo ha trovato ispirazione in un gesto analogo che San Luigi Guanella e i suoi compagni di ordinazione ancora viventi, celebrarono il loro 40° anniversario di ordinazione nella Chiesa di Nuova Olonio.
E’ stata, quella di qualche giorno fa, una esperienza grande e di comunione sacerdotale ed ecclesiale perché sacerdoti diocesani e religiosi hanno ringraziato il Signore per chi da sessant’anni celebra l’Eucaristia e dona a tante anime bisognose di aiuto speranza, fiducia, forza nel nome di Gesù, ma anche perché tutti noi ancora una volta siamo stati sorpresi dal Signore per la grandezza del dono che ci ha fatto.
Il dono del sacerdozio va custodito con amore e tenerezza, va vissuto con chiarezza e generosità, va “mostrato” con la coerenza della vita semplice, umile, povera, immediata.
Don Carmelo Sgroi, sacerdote guanelliano protagonista di numerose e diversificate esperienze pastorali, ha presieduto l’Eucaristia, don Enrico Bedetti, membro del presbiterio della chiesa comasca, che nel corso della sua vita presbiterale, ha avuto incarichi significativi e pastoralmente decisivi, ha tenuto l’omelia.
Il contenuto essenziale della riflessione di Don Enrico è stato un ricordo dei papi santi che hanno segnato il loro sacerdozio da Papa Giovanni, il pontefice buono e del momento della loro ordinazione, a Paolo VI, il papa del tempo del concilio con tutte le sue gioie e dolori nella applicazione dei testi del Vaticano II, a San Giovanni Paolo II, un santo già in vita e pellegrino nel mondo ed anche a Como, di cui è vivissimo ancora il ricordo della sua visita pastorale, ed anche la profondità di pensiero di Papa Benedetto XVI, e l’azione dell’attuale vescovo di Roma, Francesco, sull’importanza di una chiesa vicino ai poveri.
C’è stato anche un riferimento a Giovanni Paolo I, il papa della tenerezza e del sorriso.
Don Enrico ha accennato anche al cammino della chiesa di Como in questi decenni ricordando eventi e fatti che hanno segnato la storia della nostra chiesa locale attraverso i successori dei vescovi Felice ed Abbondio.
Significativo dal punto di vista liturgico il canto delle litanie dei santi, come nel giorno dell’ordinazione sacerdotale, perché ci ha ricordato la dimensione celeste della chiesa e la comunione tra noi chiesa pellegrina e la comunità dei santi della Gerusalemme celeste. Un pensiero viene forse in questo momento: Maria Santissima e i santi del cielo, che abbiamo invocato, proteggano tutti noi sacerdoti presenti a questa significativa celebrazione.
E’ seguita poi l’agape fraterna nella sala “Arcobaleno” della Casa don Guanella di Como dove nella sentita e semplice fraternità ci siamo trovati tutti uniti non solo perché si condivideva il pranzo, ma soprattutto per il significato di quello stare insieme nella dimensione di profonda umanità e amicizia.
Un’ultima riflessione conclusiva: la Santa Messa è stata celebrata all’altare di San Luigi Guanella e della Beata Chiara Bosatta, santi che la Chiesa di Como ha generato alla fede che loro poi hanno vissuto fino alla santità.
San Luigi Guanella unisce in sé un duplice cammino del suo essere sacerdote: la dimensione diocesana vissuta all’inizio della sua storia presbiterale (Savogno, Traona, Olmo, Gravedona, Pianello Lario), ma anche quella di fondatore e santo della carità che ha generato, col suo carisma, le congregazioni dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, oltre alle numerose opere nel territorio della sua chiesa di origine.
L’incontro tra i sacerdoti di Como legati alla diocesi e dei religiosi di varie congregazioni possa aprire un cammino di contatti continui e di condivisione di attività e progetti pastorali a favore della nostra gente che ha bisogno di una presenza santa e significativa.
La sinodalità vera che favorisce incontro, conoscenza, condivisione, comunione, amicizia, diventi sempre più un punto fermo della nostra vita di sacerdoti e di persone che amano Cristo e la sua Chiesa
Il sacerdozio è un dono di Dio, come la vocazione ad esso connesso; va vissuto nella fedeltà a Cristo e nella costanza di essere buoni pastori e samaritani per le anime che incontriamo sulla nostra strada: dobbiamo gioire del dono della nostra vocazione sacerdotale e la gente, soprattutto i giovani, possano in questo modo vedere e fare esperienza che Cristo è tutto per me per te per noi.
Don Mariolino Mapelli