Ottobre, mese guanelliano

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CARISSIMI AMICI E FEDELI DEL SANTUARIO DEL SACRO CUORE

nella nostra famiglia guanelliana il mese di ottobre è sempre stato denominato “mese guanelliano” perché il 24 ottobre del lontano 1915 alle ore 14.15 nella sua cameretta, dopo un periodo di agonia e sofferenza, il nostro Santo Fondatore, don Luigi Guanella, chiudeva gli occhi su questa terra per riaprirli in cielo.

Di lui conosciamo sicuramente le grandi azioni di carità verso i più poveri, gli ultimi, gli esclusi a cui nessuno guardava o dava fiducia; conosciamo anche le grandi opere che via via apriva per accogliere chiunque rimanesse indietro nella vita. Ma conosciamo il motivo della sua santità? Può bastare accogliere i poveri e aprire opere sociali per diventare santo?

Pascal nei suoi Pensieri affermava in maniera lapidaria che «per fare di un uomo un santo occorre solo la grazia. Chi dubita di questo non sa cosa sia un santo né cosa sia un uomo». Da una parte quindi la grazia di Dio, dall’altra la propria umanità con le sue potenzialità e i suoi limiti. Il santo è quindi colui che sa accogliere nella propria vita, seppur limitata, la grazia di Dio e così rendere visibile il vero volto di Cristo. Così si esprime il documento conciliare Lumen gentium: «Nella vita di quelli che, sebbene partecipi della nostra natura umana, sono tuttavia trasformati nell’immagine di Cristo, Dio manifesta vividamente agli uomini la sua presenza e il suo volto» (LG, 50). Se vogliamo diventare santi anche noi allora dobbiamo lasciarci plasmare dalla grazia di Dio e vivere una vita nuova in Cristo come “lievito” e “sale” capaci di far vivere la fede cristiana all’interno e dall’interno delle diverse culture, aree geografiche ed epoche storiche. Don Guanella ha amato Cristo non a parole, ma con i fatti e, guidato dallo Spirito Santo, ha saputo condividere questo amore con i piccoli del vangelo, verso i quali dobbiamo operare accoglienza vera perché «chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato» (Mc 9,37). Se vogliamo anche noi conquistare la santità non esiste altra via che l’amore e l’accoglienza di chi sta all’ultimo posto: prima Cristo e poi i poveri che riflettono il suo volto. L’ultimo posto è il posto scelto da Cristo e di conseguenza anche da don Guanella e, speriamo, possa essere anche il nostro!

Buon cammino di santità sull’esempio di Cristo, dei Santi e in particolare del nostro santo servo della carità, don Luigi Guanella. E buon mese guanelliano!

Fraternamente

don Francesco Sposato, rettore