Memoria liturgica di San Luigi Gonzaga
Tra i santi sotto la cui protezione don Guanella si premura di mettere l’Opera che andava fondando, c’è anche San Luigi Gonzaga, patrono dei giovani. Una devozione che don Guanella non viveva solo personalmente ma che si adoperava a diffondere soprattutto in quelle Case che andava aprendo per ragazzi bisognosi. Nella Casa di Como, la festa di San Luigi si celebrava con particolare solennità, anche perché era l’onomastico del Fondatore; don Guanella accettava volentieri questi festeggiamenti perché erano l’occasione per sollecitare i giovani ad imitare le virtù del Santo. Scriveva don Guanella: «Luigi morì ad anni ventuno e fu a tutti modello di innocenza ed esemplare di penitenza» (Nel mese dei fiori, I, 993) e «piacesse al Cielo che tutti imitassero S. Luigi Gonzaga per assicurarne l’innocenza. Un angelo in carne attira la benevolenza di tutti» (Regolamento FSMP, Frammento, IV, 321)
130 anni dalla morte di Alessandro Mazzucchi
Alessandro Mazzucchi, nato a Pianello del Lario il 26 aprile 1878, era il più fedele chierichetto di don Guanella: intelligente, vivace e sensibile, desiderava diventare sacerdote. Nel 1888 fu accolto nella Casa “Divina Provvidenza” di Como per gli studi. Vi rimase due anni, facendosi stimare e benvolere per l’allegria, l’amore per l’Eucaristia e per la carità verso i sofferenti. Il 21 giugno 1890, festa di san Luigi Gonzaga, si festeggiava l’onomastico di don Guanella. Alessandro era stato invitato alla sua tavola, ma anche quel giorno preferì tener compagnia ad un ricoverato. Dopo un po’ sentì il bisogno di prendere aria, salendo sull’altalena. Ma ebbe un improvviso capogiro, svenne e cadde sbattendo con violenza il capo; morì la sera stessa. È considerato il primo germoglio dei Servi della Carità; il fratello minore Leonardo, entrato nella Congregazione qualche anno più tardi, divenne il secondo successore di don Guanella.