Il momento felice della nostra Chiesa

Condividi questa notizia

Sono tre gli eventi che segnano la vita della nostra Diocesi in questo anno straordinario: sono fatti che contrassegnano la presenza di un Dio che ci vuole bene e ci accompagna; sono fatti di Chiesa che  dicono il suo dinamismo di vita; sono provocazioni che ci inducono a riflettere e forse a rivedere la qualità della nostra fede.

Questi eventi sono: la promulgazione del decreto di canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini da parte di Papa Francesco, la nomina a Cardinale di Mons. Oscar Cantoni, nostro Vescovo di Como ed infine la chiusura del nostro Sinodo diocesano. 

Su questi tre eventi giustamente se ne è già parlato a lungo: sono fatti che singolarmente presi meritano attenzione per una adeguata risonanza dentro di noi.

Lasciamo alla sensibilità di ciascuno la possibilità di una puntuale riflessione.

I tre eventi valutati insieme, tuttavia ci dicono con chiarezza la vivacità della Chiesa.

Non è vero che la Chiesa ha finito il suo tempo, che non ha più niente da dire all’uomo di oggi, che è una istituzione retrograda di altri tempi in confronto al dinamismo della società ed alle sue esigenze, una Chiesa che sta perdendo il vero deposito della fede in Gesù e nel suo Vangelo perché i suoi pastori (si dice) non sono all’altezza.

La nostra Chiesa è puntuale nelle sue proposte (Sinodo), mediatrice di modelli di fede autentica (Scalabrini), capace di comunione nelle relazioni (il Cardinale che collabora con il Papa per il bene della Chiesa universale).

I tre eventi ci richiamano la fede di S. Abbondio nel mistero della Incarnazione. Gesù era Dio ma anche uomo. Questo aspetto della fede va a valorizzare come fatto salvifico tutta l’esperienza della passione morte di Gesù ma anche ad inquadrare il nostro umanesimo come  espressione di grazia, di valore che ci rende simili a Dio.

Ai nostri giorni è di grande valore richiamarci al Dio fatto uomo: abbiamo bisogno di ricuperare la nostra umanità in tutta la sua ricchezza e garantirle una sana ed adeguata maturazione.

I tre eventi ci provocano al gusto di riconoscerci nei valori del Vangelo e della vita per camminare insieme. Non è solo questione del fatto che l’unione fa la forza, è questione che insieme ci si riconosce nell’amore di Dio e nella verità di Dio.

Questo ci abilità ad essere forza propulsiva nell’annuncio del Regno nella società del nostro tempo. Il Sinodo diocesano ci apre a questa prospettiva.