Il mese di settembre accoglie diverse feste mariane. Alle tre “ufficiali” del Calendario Liturgico universale, la Natività della Madonna, il Nome di Maria e l’Addolorata, ve ne sono altre, lasciate alle celebrazioni particolari. Fra queste il 24 settembre si celebra la Madonna della Mercede, istituita nel secolo XIII all’interno dell’Ordine dei Mercedari per la Redenzione degli schiavi.
Per molte generazioni di confratelli guanelliani questa data ricorda la consacrazione alla Vita Religiosa con l’emissione dei primi Voti Religiosi e, successivamente, il loro rinnovo.
Lo spostamento di data, rispetto alla consuetudine precedente, era dovuto a motivi legati alla cronologia della vita comunitaria della Casa di Barza d’Ispra, allora sede unica del Noviziato e del liceo in Italia.
Ma, come sempre, vi si può trovare un significato quasi profetico. Il Servo della Carità è chiamato a promuovere la dignità di chi è sminuito nella sua dignità di persona, con legislazioni e dottrine che umiliano l’immagine di Dio nell’uomo.
Nell’operetta Il Pane dell’anima (I Corso), don Guanella ricorda l’opera di San Raimondo di Peñafort, fondatore dei Mercedari, volta a salvare non solo i corpi, ma soprattutto le anime degli schiavi dal pericolo di apostasia dalla fede. È la missione affidata ancora oggi alla nostra Famiglia guanelliana: promuovere quella fede che opera per mezzo della carità.