- Casa Divina Provvidenza - OPERA DON GUANELLA COMO
- +39 031296711
- info@guanellacomo.it
CARISSIMI AMICI E FEDELI DEL SANTUARIO DEL SACRO CUORE
Ci prepariamo al Natale, festa di luce, di doni, di auguri. Andiamo incontro al Signore che viene. Ci sforziamo di andare verso di Lui, ma poi ci accorgiamo che è Lui che viene verso di noi.
Anche in Casa Madre c’è un andare e un venire, un avvicendamento che vede coinvolti don Francesco Sposato, che va a Roma come Segretario generale e me, che lascio Roma per venire qui a Como in Casa Madre. Sono nativo della Puglia e sono stato per sei anni il Segretario generale della Congregazione dei Servi della Carità, dopo aver svolto un periodo di attività pastorale, un’esperienza in India e tanti anni di formazione in Seminario.
Entro in punta di piedi nel Santuario del Sacro Cuore pensando a quanti illustri guanelliani mi hanno preceduto. Mi inginocchio davanti all’urna di don Guanella e chiedo a lui di guidarmi. Con questa presentazione voglio augurarvi un buon cammino verso il Natale.
La festa del Natale ci sconvolge e ci commuove. Ci sconvolge quando scopriamo che Dio non si stanca mai di noi e ci vuol così bene da mandarci Suo Figlio. Ci commuove quando troviamo nella grotta di Betlemme un bambino, nel mistero l’umiltà, nell’evento la piccolezza. Nella fragilità del Dio Bambino scorgiamo la sua vicinanza agli uomini.
Nel Natale, Dio è Colui che viene. Tutti gli interventi di Dio nella storia sono “venute” di Dio. Dio continua a venire con la sua Parola, nella Liturgia, nell’Eucaristia, nel povero.
Nel Natale Dio si fa bambino per venire a noi e rivelarsi. Assume la nostra umanità per farsi conoscere. Si abbassa a noi, entrando nel limite del tempo e nel finito dello spazio, per farsi amare da noi.
Carl Rahner ha detto: «Dopo Betlemme non dovremmo più cercare Gesù nel più alto dei cieli, ma tra gli uomini del nostro tempo». Insomma è nell’amore del prossimo che incontriamo il Figlio di Dio. È nel povero che riconosciamo Gesù! Se vogliamo conoscere Dio dobbiamo amare gli altri. Chi ama si consegna all’altro, si rende vulnerabile e più conoscibile, perché non nasconde più i propri limiti.
Il Natale ci mostra la scelta di Dio che rinuncia alla sua onnipotenza per essere più leggibile, più conoscibile, più vicino all’uomo; per essere amato, corrisposto, imitato. Dio nel Natale ci insegna che l’amore crede nell’altro, si spende per l’altro, si dona all’altro.
Nel volto del Bambino Gesù ci insegna pure l’essenzialità.
In un mondo in cui tutto si vende e tutto si compra, in cui non si dice “grazie” perché ormai è già stampato sullo scontrino, il Natale viene ancora una volta a spiegarci che i beni duraturi non si vendono al mercato, perché sono gratuiti. I veri valori riguardano le relazioni, gli ideali, l’impegno per la promozione umana, la difesa dei diritti dell’uomo e della donna, il rispetto della casa comune, la fratellanza universale, la pace, la giustizia, la solidarietà…
Gesù a Natale si pone nella linea della gratuità. Noi a Natale ci facciamo dei regali. Si tratta di oggetti che compriamo o confezioniamo. Gesù invece, ci ha regalato sé stesso, non ci ha mandato regali. Gesù si fa dono. Gli sposi nel matrimonio non si fanno regali, ma sono dono l’uno per l’altra. Sono semmai gli invitati che fanno loro dei regali.
Il dono esige una risposta. Il Natale come dono esige la nostra risposta e la migliore nostra risposta è la preghiera. I migliori doni da Dio si chiedono in ginocchio. L’Avvento dunque, è l’occasione per ricuperare la dimensione interiore per fare spazio a Dio nella preghiera. Diventi la preghiera il nostro atteggiamento abituale.
don Nico Rutigliano, rettore
Cari amici con un semplice gesto potete sostenere un importante progetto. Fino al 17 novembre è possibile partecipare alla campagna “Esprimi un desiderio” e sostenere così Asci don Guanella. È facile: per ogni spesa nel supermercato Coop di Como sarà possibile esprimere il proprio voto e contribuire così alla realizzazione di un importante progetto
Don Guanella aveva una particlare venerazione verso questa immagine della Vergine Maria, a cui dedicò la sua Congregazione femminile e che volle patrona principale di quella maschile. Di lei scrisse (LDP novembre 1895): «Nelle varie opere della Piccola Casa, la nostra comune Madre Maria SS. vien venerata sotto questo titolo di Madre della Divina Provvidenza […]. La Beata Vergine della Divina Prov. è la carissima nostra Madre, la quale gode di essere chiamata con questo titolo, per essere più pronta al soccorso nostro […]. La Madonna della Divina Provvidenza raccoglie il suo Divin Figlio avvolto in un copioso ammanto, e se lo stringe amorosamente al cuore e lo guarda con due occhi ammirabili per la divina gioia che inonda, quasi per dire: “Io abbraccio la Divina Provvidenza […], la quale si serve di me umile ancella, perché fornisca cibo ed assistenza a questo celeste Infante, che è la Divina Provvidenza Incarnata”. […] Che consolazione in mezzo ai triboli della vita avere cui ricorrere, e ricorrere alla gran Vergine della D. Provvidenza!».
Il 13 novembre la Chiesa celebra la memoria di San Stanislao Kostka, giovane gesuita polacco, morto novizio diciottenne nel 1568 a Roma. Era tradizione nel nostro noviziato guanelliano che in questo giorno i novizi festeggiassero solennemente il loro patrono, cominciando con la celebrazione eucaristica particolarmente curata con il canto polifonico. Negli anni in cui operava la banda musicale dei chierici, si esibiva anche in un concerto e, secondo l’usanza dei tempi, non mancava la tradizionale “Accademia”.
Don Guanella, fin dal Breve statuto delle Figlie del Sacro Cuore chiamate Crocine in Como del 1893, affida a questo Santo gli studenti orientati agli studi sacri: «Protettore celeste di questi giovani è S. Stanislao Kostka, mentre S. Luigi è il protettore generale di tutti i fanciulli della Piccola Casa». Tradizioni d’altri tempi: ma che forse potrebbero essere non del tutto superate, anche se rinnovate nello stile, nei nostri noviziati, pur nel radicale assottigliamento del numero dei novizi.
La nostra Ratio Formationis tra i “Modelli di riferimento” cita i Santi della Carità (n. 47) e in un recente incontro tra formatori è stato esplicitamente sottolineato il desiderio di dare maggiore spazio all’agiografia tra gli spunti per l’orientamento i vita. «I Santi – ha ricordato papa Francesco – sono perle preziose; sono sempre vivi e attuali, non perdono mai valore, perché rappresentano un affascinante commento del Vangelo. La loro vita è come un catechismo per immagini».
Sabato 19 ottobre il nostro Vescovo Card. Oscar Cantoni ha ordinato sacerdote nel Santuario del Sacro Cuore un giovane italiano e tre giovani come diaconi, due indiani e un africano.
L’evento può essere colto come normale nella vita della Chiesa, ma di fatto non può passare senza una riflessione adeguata. Una ordinazione sacerdotale o diaconale costituisce sempre una ricchezza per la Chiesa: in questo caso per la Congregazione guanelliana, che gioisce non tanto per il rincalzo di energie nuove, ma soprattutto per il coinvolgimento di elementi giovani nella condivisione del carisma guanelliano e per un annuncio più profetico nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. I Guanelliani diventano così più significativi.
Questa ricchezza carismatica e ministeriale ha una ricaduta su tutta la Chiesa, sulla nostra Diocesi. È una Chiesa che si dice anche con queste presenze, con la loro testimonianza, con il loro ministero. L’Ordinazione è un evento che arricchisce la Diocesi e la Chiesa intera.
L’Ordinazione sacerdotale e diaconale dice ancora una volta come ogni carisma (anche quello guanelliano) sia per la comunione nella Chiesa, sia per l’annuncio del Regno, sia per la promozione della storia umana.
VIDEO – Festa liturgica di San Luigi Guanella
DIRETTA STREAMING – S. Messa di chiusura del XXI Capitolo Generale
Il nuovo Consiglio generale dei Servi della Carità:
don Umberto Brugnoni, superiore generale;
don Rathinam Soosai, vicario generale;
don Gustavo de Bonis, secondo consigliere;
don Vitus Unegbu, terzo consigliere;
don Francesco Sposato, quarto consigliere.
Chiediamo a san Luigi Guanella di intercedere per loro affinché possano guidare la Congregazione secondo la volontà di Dio.🙏😇
24 ottobre 2024 – Festa di San Luigi Guanella
In questo mese di ottobre la Famiglia guanelliana vive l’esperienza del XXI Capitolo Generale dei Servi della Carità. Nel mese di giugno scorso si è svolto anche il “Mini Capitolo di Famiglia”, evento di confronto fra le varie realtà della Famiglia guanelliana, offrendo del prossimo Capitolo un carattere prettamente “sinodale”, in linea con il cammino indicato da papa Francesco alla Chiesa. Nel Regolamento del 1910 don Guanella desiderava che «i capitolari devono avere pieno di ardore il cuore per impegnarsi con zelo, per soddisfare i giusti desideri dei propri confratelli e provvedere ai particolari bisogni dell’Istituto». Gli sta anche a cuore che, dalla celebrazione del Capitolo «derivi a tutto l’Istituto il buon vantaggio di una emulazione maggiore, di una attitudine più estesa e di una praticità più energica nelle varie mansioni della stessa Congregazione». Compito non facile, ma possibile, grazie al sostegno della preghiera: «soprattutto poi pregano profondamente, affinché del cuore proprio e del cuore dei Superiori se ne faccia uno solo, secondo la sapienza infinita e la bontà infinita del Cuore del divin Salvatore». Nelle difficoltà che ogni decisione può riservare, l’ottimismo ricco di fede del nostro Fondatore ci ricorda che «quando una famiglia religiosa cerca di seguire questo spirito, allora non è più dubbio che, procedendo alla nomina dei membri del Consiglio superiore o del Consiglio subalterno, ogni difficoltà si appiani».