Progetto: Colora le nostre storie

Chi può candidarsi: giovani dai 18 ai 29 anni non compiuti

Codice Sede: 153176

Indirizzo: Via T. Grossi 18, Como

Volontari richiesti: 3

Cosa Farai: supporterai le persone nei percorsi di autonomia e autodeterminazione, nello svolgimento delle attività quotidiane, relative alla casa e alla persona, e nelle uscite, individuali o di gruppo. Li accompagnerai per piccole spese o disbrigo pratiche. Aiuterai nell’organizzazione e realizzazione di attività ricreative (feste, giochi di gruppo) e laboratoriali (musica, arte, artigianato, sport). Affiancherai gli operatori nelle attività per il potenziamento delle autonomie personali degli utenti.

Impegno richiesto: 5 GIORNI SETTIMANALI / 25 ORE (1145 ore annue)

Contributo mensile: 507,30€

CONTATTI PER APPROFONDIMENTI: tel. 031.296783 (Elisabetta)
SITO INTERNET DI RIFERIMENTO: https://serviziocivile.cescproject.org
PER CANDIDARSI: https://domandaonline.serviziocivile.it

!!ATTENZIONE!! IL BANDO SCADE IL 15 FEBBRAIO 2024 ore 14.00

Progetto: Tempo che vale

Chi può candidarsi: giovani dai 18 ai 29 anni non compiuti

Codice Sede: 153169

Indirizzo: Via T. Grossi 18, Como

Volontari richiesti: 1

Cosa Farai: supporterai le persone anziane ricoverate attraverso la relazione, sarai di supporto al servizio educativo nello svolgimento delle attività quotidiane, relative alla casa e alla persona, e nelle uscite, individuali o di gruppo. Aiuterai nell’organizzazione e realizzazione di attività ricreative e laboratoriali.

Impegno richiesto: 5 GIORNI SETTIMANALI / 25 ORE (1145 ore annue)

Contributo mensile: 507,30€

CONTATTI PER APPROFONDIMENTI: tel. 031.296783 (Elisabetta)
SITO INTERNET DI RIFERIMENTO: https://serviziocivile.cescproject.org
PER CANDIDARSI: https://domandaonline.serviziocivile.it

!!ATTENZIONE!! IL BANDO SCADE IL 15 FEBBRAIO 2024 ore 14.00

L’edizione 2024 è dedicata all’acqua, risorsa fondamentale per la vita, illustrato con le spettacolari immagini dei fotografi internazionali del prestigioso World Water Day Photo Contest

Uno degli aspetti indicativi della vitalità della nostra Chiesa diocesana è l’attenzione alla dimensione missionaria.

Siamo chiesa in uscita anche sotto questo profilo. Negli anni passati i nostri preti ed i nostri laici erano presenti in Cameroun. Oggi siamo attivi nella attività pastorale in Perù ed in Mozambico. Per la nostra Diocesi questo servizio è un impegno rilevante per il dono delle persone, per le risorse profuse, per la molteplicità degli impegni richiesti.

Infatti l’invio dei Fidei donum (sono così chiamati gli inviati da una Diocesi per collaborare con un’altra Diocesi in terra di missione) richiede da parte delle persone una seria preparazione innanzitutto spirituale, ma anche una conoscenza della cultura del popolo presso cui si lavora; un adeguato inserimento nel nuovo contesto pastorale; la frequentazione di corsi preparatori all’esperienza comprensivi di studio della lingua; la conoscenza e l’osservanza di tutte le normative per l’inserimento in un nuovo Stato… Insomma l’invio di un missionario è fatto con serietà sotto tanti profili.

Infine non bisogna dimenticare anche l’impegno economico per la nostra Diocesi per sostenere le attività pastorali presso questi popoli poveri.

L’impegno di questi Fidei donum è di profitto per le Chiese presso cui lavorano con sacrificio e generosità; ma dobbiamo avere anche la consapevolezza che per la nostra Chiesa diocesana c’è un ritorno di grazia, di testimonianza concreta delle persone e di apertura missionaria che garantisce uno scambio vitale tra Chiese.

Questa è la vera comunione tra le Chiese.

IL ROSARIO

«Vi esortiamo caldamente che con ogni devozione, pietà e frequenza possibile che in questo anno, per tutto il mese [di ottobre], venga celebrato il Rosario»: con queste parole tratte dall’Enciclica Quamquam pluries, con la quale papa Leone XIII raccomandava il Rosario come mezzo efficace per implorare la protezione della Madonna e di San Giuseppe nelle difficoltà dei tempi, don Guanella nel 1889 presentava e pubblicava una breve guida alla recita. L’operetta, che potrebbe considerarsi un suo piccolo trattato su questa preghiera mariana, sarà ripresa nel 1932 da don Mazzucchi con una seconda edizione intitolata Mezz’ora di buona preghiera in unione con il Papa recitando il Santo Rosario.

Per don Guanella «il Rosario è per eccellenza la preghiera del cristiano, la devozione dei popoli, l’arma di salute della Chiesa […] devozione vecchia eppur sempre nuova e cara ai cuori fedeli».

È singolare l’interpretazione che ne offre «Nel Rosario si recitano per cinque volte dieci Ave, Maria, in onore ai 10 Comandamenti della legge di Dio, ai 10 candelabri d’oro, alle 10 mense, alle 10 cortine che c’erano nell’altare santo, nonché alle 10 corde del salterio davidico ed ai 10 lebbrosi mondati. E il numero 5 allude alle 5 colonne del tabernacolo, alle 5 monete di redenzione dei primogeniti, alle 5 città di rifugio, ai 5 pani moltiplicati, ai 5 talenti da trafficare, e via dicendo. Si ripetono poi tre volte le cinquanta salutazioni angeliche per ricordare il ritorno del giubileo santo per cui l’uomo si affretta più di cuore a Dio e i cuori delle creature, più vivamente congiungendosi fra loro, si congiungono al Creatore e Signore supremo». È certamente fuori dalla nostra mentalità liturgica odierna il suo invito: «Giova altresì in tempo della santa Messa valersi della lezione di un libro pio, ovvero del sacramentale di un rosario benedetto, per dire cento cinquanta volte almeno: Gesù, Signore e Padre mio, pietà di me! Cara Madre, Vergine Maria, fate ch’io salvi l’anima mia!».

È però sempre attuale il richiamo: «Quanto all’efficacia, ciò che in qualche modo giova come la meditazione è recitare adagio adagio un mistero del sacro rosario… domandando nel medesimo tempo la grazia di correggersi di quel difetto in particolare più grave che è in voi».

Poco o tanto della Giornata Mondiale della Gioventù ne abbiamo sentito parlare.

La cosa ci ha toccato? Ci siamo interessati? Ne abbiamo colto il senso? Eppure è stato un fenomeno certamente originale, straordinario, una esperienza a cui hanno partecipato giovani da tutto il mondo (un milione e 500 mila).

Questi giovani si sono mossi per condividere: che cosa?

Ascoltando le loro testimonianze si rileva un fatto comune a tutti: hanno risposto ad un Dio che ama. Si sono sentiti riferimento del suo amore, scopo di una azione amorosa di Dio sulle loro persone, hanno potuto fruire della sensibilità dello stile di Dio.

Inoltre tale esperienza in quei giorni è diventata esperienza condivisa: c’era la gioia dello stare insieme, dell’avere le stesse sensazioni, del riconoscersi tutti figli di un Dio che è Padre.

Così nel giovani nasce, è nato il desiderio di ascoltare… la vita, la Parola, gli altri. È la gioia di far brillare le proprie persone, renderle splendenti ed appetibili. È la possibilità di offrire se stessi con coraggio e senza paure per il bene degli altri.

La nostra Chiesa diocesana è rinfrancata nella sua speranza da questa esperienza giovanile. Forse il nostro cammino di fede si fa più spedito con la presenza e la testimonianza di questi giovani nelle nostre comunità parrocchiali. Anche questo è tempo di Grazia.

È stata l’occasione non solo per fare un “tuffo” nel passato fatto di ricordi e di memorie, ma anche per condividere la gioia dello stare insieme e la volontà di continuare a seminare il bene!

ASSOCIAZIONE
EX ALLIEVI E AMICI
OPERA DON GUANELLA
C/O CASA DIVINA PROVVIDENZA COMO

RADUNO ANNUALE

In occasione dell’Ottobre Guanelliano

PROGRAMMA:
ORE 9.30 – Ritrovo e accoglienza (welcome coffee)
ORE 10.00 – S.Messa in Santuario
ORE 11.00 – Incontro c/o salone primo piano
ORE 12.30 – Pranzo in Sala Arcobaleno

PER INFO: GIOVANNI ANTENUCCI tel. 349 4673187

Lo scorso dicembre è stato ufficializzato l’inizio della nuova Provincia religiosa “San Luigi Guanella” dei Servi della Carità, che comprende la ex Provincia “Sacro Cuore”, la ex Provincia Romana “San Giuseppe” e anche le Comunità religiose di Israele e della Svizzera. La nuova Provincia ha sede canonica presso la Casa Divina Provvidenza di Como. La scelta di unire le due Province italiane è stata dettata dalla necessità di una sempre più stretta unione di forze e competenze tra religiosi, per una migliore comprensione delle dinamiche sociali e culturali in atto e una più efficace risposta ai bisogni dei poveri, secondo gli insegnamenti di don Guanella.

Il nuovo Consiglio Provinciale è costituito da don Alessandro Allegra (Superiore Provinciale), don Francesco Sposato (Vicario Provinciale e primo Consigliere), don Salvatore Apreda (secondo Consigliere), don Guido Matarrese (terzo Consigliere), don Giuseppe Venerito (quarto Consigliere), don Vincenzo Zolla (quinto Consigliere).

Il mese di settembre offre alcune ricorrenze mariane, fra le quali primeggia la festa della Natività della Madonna (8 settembre).

Non era nuova a don Guanella questa devozione, perché ne aveva scritto in alcune sue operette. Ne Le vie della Provvidenza ricorda di avere inaugurato la chiesetta eretta a Montespluga proprio il giorno della Natività di Maria del 1897. In Vieni meco si esprime senza mezzi termini: «Maria fu bambina ma non ebbe le imperfezioni di una infante». Nell’operetta O Padre, o Madre ritiene la Madonna, fin da bambina, dotata di quelli che il catechismo definisce doni preternaturali, posseduti da Adamo ed Eva prima del peccato originale: «Ell’è bambina di un dì, ma è perfetta nelle facoltà di intendere e volere». E già mostra i suoi sentimenti di madre: «Vuole provvedervi con bontà piissima». E, continua don Guanella, il figlio non può che lasciarsi attrarre da questo affetto: «Molto più quando si tratta di donna salvatrice, di donna madre, i figli sono obbligati di spiarne tutti gli andamenti e ritrarne tutti i begli esempi nel parlare, nel condursi, nel retto pensare. È da natura che il figlio abbia ad imitare la madre». Solo così vi è vera devozione: «E perché la vostra divozione a Maria sia devozione perfetta, voi dovete altresì imitare per quanto potete le sue virtù».

Una devozione che, nel suo equilibrio, don Guanella misura alle forze spirituali dell’individuo: «Sono enumerati tre gradi di devozione. È un figlio che dice alla madre: “Non voglio farle verun disgusto grave” e questi è figlio che piace. Altro figlio aggiunge: “Dippiù io voglio fare qualche dono alla mia genitrice”. Questi soddisfa meglio. Il terzo poi è diletto perché propone nobilmente così: “Voglio in tutto tener dietro agli esempi della madre per esserle più caro”».