Ogni vera conversione nasce quando si fa l’esperienza di sentirsi amati

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CARISSIMI AMICI E FEDELI DEL SANTUARIO DEL SACRO CUORE

il tempo di Quaresima che stiamo vivendo è sicuramente un tempo per cercare la verità del nostro io, senza trucchi e senza recite, per cui ci sarà bisogno di un serio impegno di conversione che non può essere più rimandabile.

«Convertitevi e credete nel Vangelo»: sono queste le parole pronunciate da Gesù che non ammettono da parte nostra risposte mediocri o superficiali se vogliamo realmente ritornare a Dio scendendo, come ci ha suggerito Papa Francesco, «dal palcoscenico della finzione».

Convertirsi significa vivere sapendo che il meglio è ora davanti ai nostri occhi e, se anche facciamo fatica a riconoscerlo, la nostra fede ci dice che esiste ed è reale, per cui il tempo della conversione, prima di essere il tempo delle nostre decisioni di cambiamento, è il tempo di affidarsi alla misericordia di Dio. Ogni vera conversione nasce quando si fa l’esperienza di sentirsi amati da un Dio che, nonostante le nostre debolezze e fragilità, continua a spalancare le sue braccia per noi peccatori, donandoci la grazia del perdono, migliore forza sanante e purificante per il nostro cuore.

Papa Francesco nella sua omelia del Mercoledì delle Ceneri ci ha invitato a chiederci: «dove mi porta il navigatore della mia vita, verso Dio o verso il mio io? Vivo per piacere al Signore, o per essere notato, lodato, preferito, al primo posto e così via? Ho un cuore “ballerino”, che fa un passo avanti e uno indietro, ama un po’ il Signore e un po’ il mondo, oppure un cuore saldo in Dio? Sto bene con le mie ipocrisie, o lotto per liberare il cuore dalle doppiezze e dalle falsità che lo incatenano?». Liberiamo il nostro cuore da tutto ciò che impedisce a Dio di abitarci perché il nostro Dio non è un Dio che chiede, che ordina, che minaccia, ma un Dio che viene a noi a mani piene per darci tutto. Non sarà facile, ma affidandoci alla provvidente misericordia di Dio, si può anche ribaltare un pronostico non sempre favorevole per noi se ci fermiamo unicamente a contare sulle nostre forze. Il viaggio è iniziato, l’equipaggiamento dell’ “elemosina, preghiera e digiuno” ci è stato consegnato, la strada è stata indicata: a noi il compito di camminare con decisione verso la Pasqua, sicuri che quel giorno sarà vissuto con un cuore sicuramente rinnovato e pieno di gioia.

Buon cammino di conversione!

don Francesco Sposato, rettore