I ragazzi del centro di accoglienza, come ogni anno, aiutano gli ospiti della residenza per anziani a preparare l’albero di Natale.

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In questo momento il centro accoglie 20 richiedenti asilo e si va avanti con i percorsi di integrazione, offrendo corsi di lingua e corsi di formazione professionale. Il 31 dicembre si chiude un altro anno di accoglienza per il nostro centro, qui nella Casa Divina Provvidenza e ci piace con la fine dell’anno guardare il percorso fatto.

Un po’ di numeri non fanno male:

– 2 le persone in Tirocinio a Casa Di Gino;
– 1  ospite del Mali presso la Ditta Genesi addetta alla Ristorazione;
– 1 ragazzo del Gambia all Hotel Sheraton di Cernobbio;
– 1 ragazzo in tirocinio e poi assunto con contratto indeterminato al Cristal Caffè  di Guanzate;
– 5 gli ospiti in Formazione sulla ristorazione, presso Cometa;
– 5 gli ospiti mandati in formazione presso lo I.A.L. – di Como;
– 9 gli ospiti mandati in formazione organizzata dalla coopertaiva Questa Generazione – Acli;
– 10 gli ospiti mandati in formazione con la cooperativa Sviluppamente;
– 20 i partecipanti ai corsi di italiano;
– 5 i partecipanti alla terza  media per adulti
– 15 i ragazzi partecipanti ad associazioni sportive
– 25 i volontari coinvolti  nelle nostre attività.

Che dire???
avanti con grinta.

 

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Il 9 gennaio Happy, uno dei nostri ragazzi ospitati presso il centro di accoglienza del Don guanella ha partecipato all’iniziativa della Caritas,  che è parte del programma del Mese della Pace.
L’evento si è svolto nell’auditorium don Guanella. Le serata, presentata e coordinata da Michele Luppi de Il settimanale della diocesi di Como, è iniziata con la pièce teatrale Siamo uccelli che volano lontano a cura di Luminanda  (attori ragazzi/e migranti e autoctoni). E’ seguita la presentazione del Rapporto immigrazione Oliviero Forti, responsabile immigrazione Caritas italiana e tra gli autori dello studio .

 

L’iniziativa della Caritas, parte del programma del Mese della Pace, ha riempito il 9 gennaio l’auditorium don Guanella. Le serata, presentata e coordinata da Michele Luppi de Il settimanale della diocesi di Como, è iniziata con la pièce teatrale Siamo uccelli che volano lontano a cura di Luminanda  (attori ragazzi/e migranti e autoctoni). E’ seguita la presentazione del Rapporto immigrazione Oliviero Forti, responsabile immigrazione Caritas italiana e tra gli autori dello studio (sfoglia on line su ecoinformazioni le slide dell’intervento).  L’incontro è stato trasmesso in diretta facebook su ecoinfomazioni. On line sul canale di  ecoinformazioni tutti i video hd dell’iniziativa. Foto Fabio Cani, ecoinformazioni.

Ha concluso l’iniziativa una tavola rotonda che partendo dalle testimonianza di alcuni migranti accolti a a Como ha ulteriormente approfondito il tema con riuferimenti anche all’importanza dei corridoi umanitari. Nel dibattito è stata messa in evidenza la diversa azione delle diverse Caritas europee, con quelle di alcuni paesi del groppo di Visegrad (xenofobi e sovranisti) su posizioni contrarie alle linee dettate da Papa Francesco. Poi, con Annamaria Francescato di Como senza Frontiere che ha ringraziato a nome della rete Oliviero Forti per l’importanza da lui sottolineata dell’impegno politico e Michele Luppi, l’informazione sui successivi appuntamenti del mese della Pace. Durante l’inziativa molti partecipanti hanno sottoscritto al banchetto di Arci e Acli la proposta di legge europea di Welcoming Europe.

Fonte: https://ecoinformazioni.com/2019/01/10/video-contro-razzismo-e-xenofobia-serve-impegno-politico-e-un-nuovo-linguaggio-per-le-migrazioni/

Il programma di Tv2000 (giunto alla seconda stagione), racconta storie di quotidiana e straordinaria accoglienza. La città di Como e l’Opera don Guanella, sono i protagonisti di questa terza puntata.

In questo breve video è presentata l’intervista a don Davide Patuelli – Opera don Guanella.

Happy di nome e di fatto… il suo sguardo e il suo sorriso sono quelli di un giovane che finalmente può guardare al futuro con speranza e serenità. Happy viene dall’Edo State, nel sud della Nigeria e ha ventuno anni. Come tanti altri suoi connazionali, ha affrontato un duro e lungo viaggio per trovare nuove possibilità in Europa, attraversando il mare. È arrivato in Italia, in Sicilia, il 31 luglio 2016; dopo breve tempo è giunto a Como attraverso la Caritas, e da qui, in agosto, è stato accolto presso la Casa Divina Provvidenza.
«Da quando sono in Italia – racconta Happy – ho cercato di darmi da fare: ho seguito un corso di aiuto cuoco e cameriere, un corso di falegnameria, uno per l’uso del computer e uno per piastrellista. Inoltre ho fatto la scuola di italiano, vorrei arrivare a prendere il diploma di terza media. Questi corsi mi hanno permesso di imparare tante cose, di farmi un’esperienza per potermi rendere utile in questo Paese che mi ha accolto.

Ma ho trovato la mia vera strada quando don Davide mi ha proposto un’esperienza di Servizio Civile con le anziane nella Casa “Santa Marcellina” delle suore guanelliane. Ho accettato con entusiasmo e ho iniziato il 20 gennaio scorso. Il mio compito è stare con le anziane e aiutarle negli spostamenti; do anche una mano a fare pulizia in cucina. Mi piace molto, anche perché le nonnine sono dolci, simpatiche e mi aiutano tanto ad imparare l’italiano… Ho deciso che sarà questo il mio lavoro, accanto alle persone che hanno bisogno. Quando avrò finito il periodo di Servizio Civile, voglio frequentare il corso per diventare OSS (Operatore Socio Sanitario)».
Qui in Casa Divina Provvidenza Happy ha però trovato anche qualcosa di più importante che non la sua strada lavorativa. «Io sono nato cristiano pentecostale e qui a Como ho incontrato per la prima volta sacerdoti cattolici. Mi hanno colpito molto: a differenza dei pastori pentecostali, non hanno una propria famiglia, ma, come Gesù Cristo, sono fratelli a tutti. I sacerdoti della Casa sono stati e sono veramente fratelli per me: mi hanno accolto e mi stanno accompagnando nella vita. Mi sono avvicinato alla Messa cattolica e finalmente ho cominciato a scoprire il vero volto di Dio. Il momento che mi colpisce e mi emoziona di più della Messa è quando il sacerdote alza il pane e il calice e dice “Fate questo in memoria di me”. È bellissimo essere così vicini a Cristo in questo gesto e con il sacramento dell’Eucaristia. Ho così preso la mia decisione: ho cominciato il percorso per diventare cristiano cattolico. In questi mesi sto frequentando degli incontri con don Rinaldo Valpolini. È un cammino impegnativo, ma molto bello; don Rinaldo ha tanta pazienza con noi che spesso non capiamo bene le sue parole e quindi abbiamo bisogno di Susy, la traduttrice. Quando tornerò in Nigeria a fare visita alla mia famiglia, voglio trasmettere loro questo grande dono che mi è stato fatto, perché sono veramente convinto che questo sia la cosa più bella che mi sia capitata e voglio comunicarla ai miei cari, perché anche loro possano essere felici come me».

STORIE DI CASA, un angolo fatto di racconti, esperienze, vissuti, emozioni che vede protagonisti gli ospiti della Casa Divina Provvidenza di Como.

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Nonostante il maltempo si è svolto, con la partecipazione di una cinquantina di persone, il 19 maggio all’Ostello Bello di via Fratelli Rosselli a Como, il contest musicale a tema solidarietà, antirazzismo, accoglienza Orizzonti (im)possibili, organizzato da Centri di accoglienza straordinaria, cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Opera don Guanella Como, Fondazione somaschi, Questa generazione, Symplokè e Como senza frontiere.

L’Ostello Bello si è riempito per una serata del linguaggio comune di tutti i popoli della Terra: la musica. Cinque i finalisti in gara e un premio per ognuno di loro, tra cui la serata allo Spazio Gloria messa in palio da Arci Como. La giuria era così composta: Alessio Brunialti de La Provincia di Como, Dalila Lattanzi di CiaoComo Radio , Giuseppe Spina, cantautore e musicista collaboratore di diversi Arci del territorio, e Dario Onofrio, critico musicale del Comitato Arci provinciale di Como.

La giuria ha assegnato premi diversi valorizzando le scelte musicali degli artisti assegnando a ciascuno il premio più pertinente alla loro musica.

Guendalina, giovane cantante pop milanese, è stata premiata con un’intervista alla trasmissione Il muro del suono di CiaoComo Radio lunedì 27 maggio. Andrea Raimondo, in arte Raio, cantante pop-trap che spazia dalla chitarra acustica ai beat del mondo rap, si è visto assegnare il vocal coaching di due ore con Moreno Delsignore, cantante e polistrumentista molto noto a Como. Cristian Forte, cantautore in acustico caratterizzato dai testi in inglese e da una notevole voce, si esibirà all’Ostello Bello come riconoscimento per la sua performance. Elisa Bianchi, giovanissima cantautrice blues rock, colta più volte a ripassare per la verifica di chimica del giorno dopo, si esibirà allo Spazio Gloria in una serata organizzata da Arci Xanadù. Infine Alessio Accardi, cantautore brianzolo caratterizzato da testi provocatori e musica country, suonerà al Como Always Hop, evento ormai ricorrente e appuntamento fisso per gli amanti della birra artigianale, che si svolge la prima settimana di luglio presso i giardini del Tempio Voltiano.

Un gesto di grande generosità può illuminare un momento tanto buio come quello che stiamo vivendo.

Ce lo racconta don Davide Patuelli, direttore delle attività della Casa Divina Provvidenza di Como. «Ieri – racconta il sacerdote guanelliano – come faccio di consueto all’inizio di ogni mese, stavo distribuendo ai ragazzi richiedenti asilo ospitati qui nella nostra Casa la somma che spetta loro mensilmente per le piccole spese personali. Sono rimasto molto colpito dal fatto che uno di loro abbia voluto rinunciare a quanto gli era dovuto, chiedendomi espressamente di devolverlo alla Protezione Civile, che tanto si sta dando da fare in questa emergenza. Mi ha riportato alla mente quel brano di Vangelo sull’obolo della povera vedova; è una bellissima lezione che questo ragazzo, un povero tra i poveri, ha dato a noi tutti, donando quel poco che aveva per il bene di tutti, insistendo per dare il suo piccolo, grandissimo contributo».

La Casa Divina Provvidenza – Opera Don Guanella ospita attualmente 18 ragazzi tra i 20 e i 32 anni inviati dalla Prefettura. I ragazzi provengono dall’Asia e dall’Africa.

Crediamo nello sport come strumento per l’integrazione, per favorire incontro e confronto, per questo anche quest’anno abbiamo pensato di avviare, grazie al prezioso contributo della Fondazione Comasca, un progetto che potenzi le attività calcistiche dei giovani richiedenti protezione internazionale che accogliamo.. verso una vera integrazione: è questa la nostra vittora più grande!

Il 31 luglio alle ore 17.30 circa si spegne uno dei nostri ragazzi, ospite presso il centro di accoglienza della casa don Guanella di Como. Se ne và un ragazzo di 20 anni. All’improvviso, in pochi secondi!Per un banale bagno al lago. Lascia un vuoto enorme. Una tragedia che ci lacera, e inspiegabile.

Tamba era un ragazzo gambiano approdato presso di noi il 18 aprile 2017. Era nato il 20 ottobre 1999 ed apparteneva ad una famiglia del gruppo etnico mandingo composto da padre, madre, 3 fratelli ed una sorella. Un pescatore che  lascia la sua terra dopo  un banale litigio con un coetaneo che si tramuta in una reale minaccia di morte da parte dei familiari di quest’ultimo. Nel suo viaggio attraversa, uno dopo l’altro, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger e Libia finché arriva in Sicilia, il 23 marzo 2017, ancora minorenne. Milano è la successiva tappa in territorio italiano e da qui a Como il passo è breve. Un esodo come quello di tanti ragazzi stranieri arrivati in Italia. Rifletto su questo ragazzo che lascia la sua terra e la sua famiglia, attraversa il deserto e resiste alla Libia.. Quanto il rischio di perdere la vita fosse stato percepito da Tamba in questa traversata, penso che sia inimmaginabile; il rischio  era diventato compagno di viaggio!  Per questo motivo ha affrontato la sua vita qui in Italia a testa alta sempre con il sorriso.

Ricordo, ancora più intensamente in questo momento di tristezza, il giorno  in cui    sono venuto a prenderti in questura, occhi vivi e sorriso stampato in faccia. A cena ti sei presentato ancora con il braccialetto rosso al polso che ti hanno messo  in Sicilia allo sbarco. Uno dei ragazzi presenti, ti ha ripreso duramente dicendoti “Toglilo, è fatta, qui non serve. Sei arrivato!”.
L’inserimento di Tamba nel gruppo è positivo. La mole fisica fa concentrare l’attenzione sulla statura piuttosto imponente e sulla muscolatura nerboruta, lasciando intendere che sia meglio stare alla larga da un soggetto così perché in caso di arrabbiatura si potrebbe avere la peggio. In verità Tamba è buono d’animo e pronto ad aderire alle proposte educative che gli vengono rivolte.
Il primo impegno che Tamba affronta è l’andare a scuola: è consapevole che per entrare attraverso la porta di una nuova cultura bisogna essere in possesso delle chiavi, costituite dalla lingua; è convinto quindi dell’importanza di apprendere la nostra lingua e per questo motivo frequenta presso il Cpia di Como il corso di italiano, non senza fatiche dal momento che non ha avuto fino a quel momento una vera e propria scolarizzazione.
Entra a far parte della neonata squadra di calcio, iscritta al campionato C.S.I. Il mister  lo sceglie come portiere, vista la sua altezza e la supposta facilità nel coprire la porta. Di gol, a dire il vero, ne prenderà, ma sarà davvero difficile arrabbiarsi con lui perché anche nell’attività sportiva dà il meglio di sé. Alla fine ne sarò il capitano e l’attaccante e in alcune partite ha preso botte e insulti gratuiti, ma sempre a testa alta.
Prende parte ad un corso di formazione nel  settore  alberghiero e con . quest’ultimo  otterrà un contratto a chiamata presso il Lido di Faggeto Lario nell’estate del 2019, con la mansione di cameriere al bar. Non sono  passate inosservate le sue doti di laboriosità e di disponibilità, caratteristiche che gli varranno non solo l’amicizia di tutta la cerchia di colleghi, adulti e coetanei, che lo stimano, ma anche una seconda chiamata lavorativa in quest’estate ancora in corso.
Ed è proprio in questo contesto che avviene la tragedia. Come soleva spesso fare alla fine della giornata lavorativa si porta in acqua a fare il bagno, ma nel pomeriggio dello scorso 31 luglio non riemergerà più. I soccorsi, per quanto tempestivi, risultano vani. Un‘ondata di sgomento e di commozione raggiunge tutti quelli che lo hanno conosciuto, aprendo tante domande che umanamente restano inevase. Indipendentemente dai credo religiosi che ciascuno di noi professa, non resta altro che affidarlo alla tenerezza di quell’unico Dio, in cui anche lui, da buon musulmano, credeva.

Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire,
Spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire
Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi,
Voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi.
Ci mancherai Tamba.

Simone