COMO – Teatro Opera Don Guanella
9 novembre 2018  –  ore 21.00

Brani di noti poeti dialettali (Porta- Barrella- Collina- Azzi-Beretta)

Canzoni della tradizione popolare (Jannacci- Valdi – Svampa – D’Anzi)

 

INGRESSO AD OFFERTA

Il ricavato sarà devoluto al Santuario del Sacro Cuore per il restauro della Vetrata Istoriata del Calvario

Martedì 29 gennaio alle ore 21.00, in occasione del Giorno della Memoria, si terrà lo spettacolo teatrale È bello vivere presso il Teatro don Guanella Como (via Tommaso Grossi, 18).

Cinque donne, cinque storie ci vengono raccontate dal vagone di uno delle decine di treni merci che tra il dicembre 1943 e il gennaio 1945 partirono dal binario 21 della stazione Centrale di Milano alla volta di Auschwitz. Generalmente si sente parlare della vita all’interno dei campi di concentramento e poco dei lunghi viaggi su quei treni merci con i quali milioni di persone furono trasportate nei campi, per essere poi quasi sempre uccise nelle camere a gas o morire di stenti, di fame, di paura, di malattia. Su quei treni venivano caricati ebrei, rom, oppositori politici, ma a volte anche persone comuni: bastava un semplice pretesto. Venivano prelevati dalle loro case, dalle fabbriche, dai campi nel cuore della notte o alla luce accecante del giorno. Non sapevano dove sarebbero stati condotti, non sapevano quale sarebbe stato il loro destino. Pochissimi di loro fecero ritorno.

Di quei viaggi spesso ci ricordiamo solo le foto di treni stracarichi di essere umani, senza descrivere quello che accadeva in quegli angusti spazi, forse per pudore, forse per rispetto, forse perché quello che accadeva al loro interno era inenarrabile… Una linea ferroviaria di morte e di paura, ma in quei vagoni, dove i corpi si confondevano divenendo una massa unica, ognuno come il proseguo naturale dell’altro, si potevano trovare anche sentimenti forti di gioia, di speranza, ma soprattutto di umanità e di comunità.

Lo spettacolo è proposto dalla compagnia teatrale Ibuka Amizero, motto delle 20mila vedove del genocidio del Rwanda del 1994, che significa ricordo e speranza, proprio perché desidera restituire luce alla speranza e fiducia nella possibilità di trasformazione costruttiva e pacifica della realtà.

ENTRATA AD OFFERTA LIBERA

Il ricavato sarà devoluto a favore delle attività di Medici con l’Africa Como onlus

​Teatro Don Guanella – via T.Grossi, 18 – COMO
inizio spettacoli h. 15.00

dom. 2 febbraio 2020
Comp. teatrale “I SEMPR’ ALEGHER” (Parabiago – MI)
“AVOCATT TRAVERSA CAUSA PERSA” di Alberto Selmo

dom. 16 FEBBRAIO 2010  
Comp. teatrale “FIL DE FERR” (Lainate – MI)
“TORNI INDRE DOMAN” di Chiara Pozzoli

dom.  8 MARZO 2020
Comp.teatarle “I DUE ARCHI” (Sagnino – Como)
“LA NEEV DEL ZIU ANSELMO” di Ornella Favini

dom. 22 MARZO 2020
Comp. teatrale “LA DONGHESE” (Dongo – CO)
“UNA MIEE DE TROPP” di Ferrario-Soldarelli

Per don Guanella il lavoro era uno strumento fondamentale della sua azione educativa verso gli ospiti delle sue Case. Nella piccola cappella in legno che aveva fatto erigere nel 1900 nel Pian di Spagna, già nel maggio dell’anno successivo aveva inaugurato il gruppo scultoreo della Madonna del Lavoro, da lui ideato e commissionato allo scultore Giuseppe Nardini di Milano, intendendo così onorare Maria come protettrice dei lavoratori, invitandoli a porre sotto il suo materno manto tutte le ansie, i dolori, le attese, le speranze, le gioie e i benefici derivati dal lavoro, autentica preghiera elevata a Dio per glorificarlo e nel contempo prezioso mezzo di promozione umana.

«Con il lavoro si scaccia la miseria e si cresce a vita perfetta».

«Ogni giorno ha il suo lavoro. A chi tocca fatica di mano, a chi studio di mente, ad altri sollecitudine di cuore».

«Bisogna lavorare con cuore e con testa».

«Non potete credere come il lavoro continuo giovi a mantener sano il corpo e come giovi altresì alla salute dell’anima».

«Bisogna far intendere che tanto l’uomo è nato al lavoro come l’augello al volo e il pesce al nuoto. […] Quanto al pregio morale d’esso, è stimatissimo, perché Dio lo comanda ad ognuno; però ognuno che lavora, loda Dio come nelle azioni sante di preghiera. Il lavoro santificato è preghiera assidua. Con il lavoro si scacciano i pericoli dei pensieri mali e noiosi; mercé il lavoro, si acquista ogni bella copia di virtù».

«Eseguir bene il proprio ufficio, ecco quello che fa santa una persona. Benché eseguir bene il proprio ufficio solo esternamente non basta. Bisogna che con il cuore si pensi a Dio».

«Tutti lavorino a gara, facendo traffico delle loro qualità non lasciate infruttuose, con l’intenzione unica di procurare la maggior gloria di Dio».

«Voi naturalmente vivete e lavorate per dar gloria a Dio».

«Quelli che lavorando lo fanno con la pia intenzione di piacere a Dio, ottengono che ogni loro opera riesca a bene».

«Chi lavora per amor di Dio arricchisce di meriti il suo cuore».

«In ogni campo convien congiungere il lavoro alla preghiera e faticare assiduamente».

«Lavoriamo, lavoriamo! Se duriamo fatica, non per questo bisogna desistere. Se incontriamo difficoltà, diamo uno sguardo al cielo e poi avanti».

«[O Signore], datemi un lavoro per occuparmi, un pane per vivere, e nel resto datemi aiuto per lodarvi e farvi amare da tutti».

L. Guanella

L’APPROCCIO NELLA CURA E NELLA RELAZIONE CON PERSONE ANZIANE AFFETTE DA DEMENZA

Casa Divina Provvidenza – Opera don Guanella

Evento accreditato ECM – per la scheda di iscrizione cliccare qui –> da compilare e inviare (entro il 15 maggio) a Carlo Guffanti tel. 031 296774; posta elettronica guffanti.carlo@guanelliani.it